Sì, questo articolo non è adatto alle pupille di un essere di sesso maschile. Gli uomini non possono conoscere ciò che ho da dire in questa sede, non lo tollererebbero e l’imbarazzo sarebbe davvero troppo, troppo grande se solo posassero il loro sguardo sulle prossime righe. Perciò vi avviso nuovamente, NON CONTINUATE A LEGGERE SE SIETE UOMINI.

Mestruazioni.

Assorbenti interni.

Orgasmo clitorideo.

Coppetta mestruale.

Lochiazioni post parto.

Mastiti da allattamento.

Candida.

Care donne, mi raccomando, teniamo per noi questi argomenti. Rendiamo tabù tutto ciò che riguarda il nostro corpo, le ombre e le luci del nostro essere femminili, i terribili segreti delle nostre vergogne. Non parliamone. Non commentiamo. E se proprio dobbiamo parlarne in presenza di un esponente del sesso maschile, esitiamo e con nonchalance glissiamo, arrossiamo e pronunciamo le famose parole “in quei giorni”. Chissà, forse non se ne accorgono e ci sottraiamo all’imbarazzo e al disonore!

Non vi pare, anzi, non CI pare di esagerare un po’? Non siamo un po’ troppo moderne per avere pudore e vergogna nel parlare di sesso, ciclo e piccoli problemi di donne, anche con gli uomini? Perché manteniamo tutto ciò segreto? Certamente abbiamo ancora l’influenza dell’educazione passata che ci insegnava a nascondere, a non parlare di organi genitali, perché il sesso, la sessualità, ciò che ci rende femmine o maschi è sporco, è animalesco, è associato al peccato.

Però, poi, ci lamentiamo che gli uomini non ci capiscono quando stiamo male per il ciclo, non sanno dove sia il clitoride quando stiamo facendo l’amore, non conoscono l’anatomia femminile e non sanno quali sono realmente le nostre zone erogene tanto che siamo costrette nell’ingrato compito di simulare orgasmi, sere dopo sere. Certo, che se noi continuiamo a simularli, loro non impareranno mai cosa ci dà realmente piacere. Certo che se noi non parliamo di cosa sono le mestruazioni e trattiamo questo come un tabù, loro non immagineranno mai cosa si prova, e andranno avanti a suon di cliché. “Sei nervosetta oggi, cos’è sei in uno dei tuoi giorni?”. Parliamone perché tanto tutti questi argomenti sono già esposti, nel modo peggiore, in bella vista da tutte le pubblicità televisive sulla femminilità da cui ne usciamo come esseri che hanno la terribile malattia della cellulite, la ritenzione idrica, hanno continue perdite, maleodoranti tra l’altro, e hanno bisogno di un assorbente super tecnologico per poter essere felici e fare le ruote per i prati, sentendosi libere come farfalle.

Perché non rendere partecipi anche gli uomini degli aspetti femminili, quelli veri, e non stereotipati da pubblicità scadente? Perché, ad esempio, fare corsi pre parto solo per le future mamme? Perché l’ostetrica deve parlare solo a loro di cosa aspettarsi dal parto e dal post parto? Per poi ritrovarsi dei cadaverici esseri terrorizzati incapaci di capire dove e chi sono, persi nella sala d’attesa del reparto maternità? O insensibili e piagnucolosi compagni che si lamentano se dopo un mese dal parto non abbiamo ancora ripreso l’attività sessuale?

Questo ‘non parlare’, ‘non ascoltare’, ‘non sono affari vostri’…è proprio ciò che annienta la comunicazione, che crea distanze e incomprensioni nelle coppie. E questi problemi sono quelli che per la maggior parte delle volte mi vengono riportate durante le consulenze di coppia. Come possono, poi, queste stesse persone che vengono tagliate fuori da qualsiasi discorso inerente la femminilità, capire la propria compagna, capire di cosa abbia bisogno, immaginare cosa potrebbe provare? “Non mi capisce”. Certo che non lo fa, perché non gli si insegna e non gli è stato mai insegnato. “Ma loro non sono interessati”. Perché nessuno li ha educati ad essere interessati a questi argomenti, nessuno gli ha detto ‘può essere utile anche per te sapere’, e quindi tra il parlare di calcio e parlare di assorbenti con o senza ali, loro preferiranno parlare di calcio.

Insegnare che è importante che loro vi capiscano. Far sapere che parlare di queste cose vuol dire parlare di voi e conoscere la persona a cui stanno accanto, se sono i vostri compagni, e della persona a cui staranno accanto un giorno, se sono i vostri figli.

Se vogliamo che gli uomini cambino, dobbiamo iniziare ad educarli e metterli al corrente del nostro sapere, dei nostri ‘segreti’. Non trattiamoli come degli idioti che non potranno mai capire. Non trattiamoci come degli esseri disgustosi che fanno cose disgustose come il perdere sangue ogni mese. Scrolliamoci di dosso l’idea peccaminosa dell’essere donna e del piacere sessuale. Parliamo di quanto ci sia piaciuto o meno fare l’amore con loro, indichiamogli cosa ci faccia piacere e cosa no. Spieghiamogli di cosa abbiamo bisogno e che spesso i nostri tempi non sono come i loro ma non per questo bisogna farne un dramma. Ma prima di tutto, cambiamo la nostra mentalità al riguardo.

E per tutti i maschietti che stanno leggendo (perché dire di non fare qualche cosa, significa rendere quella cosa irresistibile, quindi lo so che ci siete!) lottate per sapere, lottate per non essere esclusi, amate il corpo femminile con tutti i suoi pro e contro.

Non ve ne pentirete.

 

Credits: Foto font

 

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